Quando, per la prima volta, prima delle superiori, mi chiesero cosa volevo fare da grande, risposi senza alcuna esitazione, che la sala di un ristorante sarebbe stato il mio luogo di lavoro ideale. Qualche anno dopo, quando capii che non era il posto veramente adatto a me, ho deciso che avrei fatto la pasticcera.
Zucchero, farina, uova, burro, vaniglia. Ne vivevo. E non mancano il latte, le fragole, i limoni. Insomma, ero a casa.
E poi lei, la scrittura, fedele compagna di vita e di soddisfazioni scolastiche. E poi eccola, l'occasione perfetta, quella che ha reso tutto questo reale. La possibilità di pubblicare in completa autonomia racconti e romanzi. E da lì, mi sono fermata poche volte.
Oggi voglio rendere la mia scrittura il mio lavoro, e tenere lo zucchero come compagno fedele dei miei momenti di relax. In pratica, voglio ribaltare la mia vita, renderla l'opposto di quello che è stata fino ad oggi. Voglio dimostrare al mondo, e soprattutto a me stessa, che prima di tutto vanno seguite le passioni, e che poi, viene il resto.
Quindi si, in principio c'era lo zucchero, ma la mia tesina di Maturità era intitolata "Da grande voglio fare la scrittrice". E così farò, da grande sarò una scrittrice.
